Fotografia di paesaggio con Canon EOS 5Ds R: è giunto il tempo di una recensione con le vere impressioni di chi, come me, la usa sul campo e non si basa su anonimi test fatti in studio.
Amata e odiata al tempo stesso, la reflex digitale Canon EOS 5Ds R ha fatto molto parlare di se, fin dal momento della sua uscita nel lontano 2015. La ’bestia’ full frame da 50.6 megapixels (MP) – che tuttora (2021) è il corpo macchina più risoluto in forze alla casa giapponese – ha sicuramente settato un nuovo standard in termini di risoluzione e qualità di immagine per le reflex digitali. Caratteristiche che, fino ad allora, erano di appannaggio dei soli dorsi digitali a medio formato.
Le critiche però non sono mancate. Ecco cosa veniva detto sui social e sui forum di fotografia: troppi MP per un sensore full frame, la gamma dinamica non è all’altezza della concorrenza, il micromosso è sempre in agguato, servono lenti di qualità eccezionale per sfruttare tutta la sua risoluzione, costo iniziale troppo elevato in rapporto a quanto offerto, e così via. Tante, troppe critiche, per una macchina eccezionale che, posso dirlo, ha segnato sicuramente un passo importante nella storia delle reflex digitali.
La 5Ds R, assieme alla sua sorella “liscia” 5Ds, ha dunque alle spalle un passato burrascoso di amore e odio, tanto che è presto finita nel dimenticatoio. Complici anche le nuove uscite “big MP” della concorrenza e l’inevitabile declino del formato reflex in favore di quello mirrorless, tra il 2019 e il 2020 il suo prezzo è precipitato. In rete la si poteva reperire nuova per meno di un terzo rispetto al prezzo di uscita e anche il mercato dell’usato ne ha risentito fortemente. Così, a inizio 2020, sfruttando il momento, ho acquistato la reflex in questione grazie a un’offerta nell’usato, una di quelle che “non potevo rifiutare”.
Da qualche mese Canon ha annunciato che la linea 5Ds/5Ds R è uscita di produzione. La caccia ad accaparrarsi l’ultimo esemplare è partita e i prezzi sono nuovamente aumentati. Ora, infatti, trovare un esemplare nuovo è una missione impossibile – pare sia esaurita un po’ ovunque – e per la legge della domanda/offerta, il prezzo è lievitato. Di conseguenza anche il mercato dell’usato è decollato e ora i prezzi sono in media più alti del 30% rispetto a un anno fa. Forse bisognava che uscisse di produzione prima che la gente si accorgesse di quanta qualità ci sia in quel corpo macchina!
Luce radente e colori vivaci esaltano la varietà di flora della macchia mediterranea nel Delta del Po’.
Canon 5Ds R + EF 16-35mm f/4L IS USM a 19mm | f/8 | 1/6 s | ISO 100 | treppiede | filtro neutro digradante 0.6 soft
Ebbene, dopo più di un anno di utilizzo sul campo, volevo raccogliere alcune impressioni e sfatare qualche mito a proposito di questa bestiolina, sempre riferendomi alla fotografia di paesaggio.
A questa domanda posso dare una risposta del tutto personale e assolutamente non condivisibile, ma di certo valida per me. Sono un fotografo di paesaggio e natura che ha sempre puntato sulla qualità e pulizia dell’immagine. Questa reflex è stata pensata apposta per una fotografia che mi piace definire “riflessiva”: non ho bisogno di recuperi tremendi (utilizzo i filtri a lastra proprio per bilanciare la luce nell’inquadratura) e non ho bisogno di raffiche ultraveloci. Utilizzo praticamente sempre il treppiede (mi aiuta a comporre con più accuratezza senza lasciare elementi di disturbo nell’inquadratura) e in una foto di paesaggio amo avere più dettagli possibile sia in termini di nitidezza sia di quantità di informazioni (questa è proprio una cosa mia).
E, soprattutto, mi piace ricavarmi il “mio” tempo per fotografare.
Le macchine di oggi, reflex e mirrorless, sono pensate per chi vuole portare a casa lo scatto sempre e comunque: con poca luce, regolando la messa a fuoco in un secondo momento, recuperando anche 5 stop di luce da una foto sottoesposta, prestazioni incredibili della sensibilità ISO, e così via. Per me non è così: una fotografia deve già essere buona dal momento in cui esce dalla macchina fotografica, senza bisogno di perderci ore in post produzione. In più, non sono un fotoreporter e non scatto quasi mai senza luce sufficiente (d’altra parte, fotografare è scrivere con la luce).
Chi mi conosce sa che per me l’attrezzatura è il mezzo meccanico che deve essere usato assieme allo strumento artistico (fotografia) per raggiungere lo scopo (creare emozione). Tuttavia bisogna anche dire che senza strumenti non si può fotografare e, in più, che la tecnologia può, per certi versi, colmare alcuni gap tra uomo e macchina.
Autunno e inverno si mescolano alle pendici dei Lastoi de Formin.
Canon 5Ds R + EF 100-400mm f/4.5-5.6L IS USM a 400mm | f/5.6 | 1/6400 | ISO 500 | mano libera.
Di mio non scrivo mai delle attrezzature che utilizzo perché le ritengo mere meccanicità che, alla lunga, vengono soppiantate da strumentazioni più recenti e quello che resta, alla fine, è il prodotto del processo creativo: la fotografia. Non sono un fan di Canon (anche se da sempre utilizzo con soddisfazione le loro attrezzature) ma sono un fan della vera fotografia. E ritengo che questa reflex sia l’ultima prodotta il cui obiettivo primario è la fotografia. Senza fronzoli, senza automatismi inutili. Fotografia allo stato puro.
Da qui la volontà di scrivere un breve articolo sulle mie personalissime opinioni riguardo a questa reflex che, a mio avviso, ha ancora molto da dare a chi cerca la qualità d’immagine e, soprattutto, vuole fotografare davvero. La fotografia di paesaggio, infatti, richiede metodo, studio, applicazione, forza di volontà e, perché no, anche una buona dose di fortuna.
Lungi da me snocciolare numeri e specifiche, riepilogo molto brevemente le caratteristiche salienti di questa reflex digitale, con particolare riferimento a quelle che strizzano l’occhio ai fotografi paesaggisti:
La luce di un tramonto primaverile colpisce le Cinque Torri e due larici ancora spogli.
Canon 5Ds R + EF 16-35mm f/4L IS USM a 20mm | f/10 | 1/13 s | ISO 100 | treppiede | filtro digradante neutro 0.6 soft
Nel mezzo di una tormenta di neve in Val di Zoldo.
Canon 5Ds R + EF 70-200mm f/4L USM a 110mm | f/5.6 | 1/500 s | ISO 200 | mano libera
Il tramonto incombe sulle Pale di San Martino in una fredda giornata invernale. Il mio treppiede, compagno ideale della 5Ds R, è uno splendido Leofoto “Ranger” LS-325C in carbonio con testa LH-40R. Leofoto è distribuito in Italia da Photofuture.
Crop on-camera a 1.6x visto dal software proprietario Digital Photo Professional. Qui sotto la fotografia finale, con un crop ancora più spinto a 2x e un dettaglio totale di più di 12 mp. Si noti anche il recupero delle alte luci e la qualità dei colori che si possono estrarre dal RAW.
Marmotta si scalda al sole dopo una notte di pioggia.
Canon 5Ds R + EF 70-200mm f/4L USM a 200mm e crop 2x (focale equivalente 400mm) | f/4 | 1/250 s | ISO 100 | mano libera.
Disgelo al Lago Coldai, luogo che ormai frequento nella stessa stagione da più di dieci anni e ogni volta è un’emozione diversa.
Canon 5Ds R + EF 16-35mm f/4L IS USM a 16mm | f/11 | 0.4 s | ISO 100 | treppiede | filtro neutro digradante 0.6 soft
Viste le caratteristiche peculiari che fanno della Canon 5Ds R la perfetta compagna per i fotografi di paesaggio e di natura, vorrei ora affrontare alcuni “falsi miti” e sfatarli una volta per tutte. È tempo che questa macchina torni sul trono delle reflex meglio riuscite di Canon.
Il micromosso
Micromosso, una parola che fa rabbrividire ogni fotografo (specialmente il paesaggista). Lo dico subito: scordatevi il micromosso con questa fotocamera. Canon ha fatto un lavoro esemplare nel rinnovare il meccanismo di alzo dello specchio tanto che è possibile scattare tranquillamente a mano libera senza incorrere nel micromosso tanto temuto – ovviamente tenendo sempre in mente i tempi di sicurezza. Nel mio archivio non ho trovato fotografie di paesaggio scattate a mano libera con tempi bassi (utilizzo sempre il treppiede) ma posso condividere questa fotografia di un airone in laguna. Come si vede (anche se l’immagine è piccola), il micromosso non c’è.
Airone in contemplazione sulle rive del Brenta, nei pressi della Laguna di Venezia.
Canon 5Ds R + EF 100-400mm f/4.5-5.6L IS USM a 400mm | f/5.6 | 1/100 s | ISO 3200 | mano libera
Un’altra delle critiche che sono state mosse alla reflex in questione è la ridotta gamma dinamica, soprattutto se comparata con le reflex e mirrorless concorrenti. Senz’altro è vero che marchi come Nikon o Sony hanno sfornato corpi macchina dotati di una notevole capacità di recupero sulle ombre, ma è anche vero che questa 5Ds R non è una macchina all around. Non si può pensare di poterla utilizzare come una tutto fare o come una punta-e-scatta. Come scrivevo all’inizio dell’articolo, questa reflex è stata pensata per chi scatta in luce controllata e non ha bisogno di portare a casa lo scatto sempre e comunque. Testimone anche il fatto che la sensibilità ISO massima è di 6400 (per fare un esempio, la 6D arriva a 25600 ISO nativi). Non è un macchina pensata per tutte le situazioni di luce e questo si riflette sul sensore. Se da un lato ha una minore capacità di recupero nelle ombre rispetto alla concorrenza, dall’altro la 5Ds R può vantare in una qualità d’immagine complessiva che ancora non teme rivali, nei termini dei già citati colori e microcontrasto generale.
E comunque, a voler recuperare le ombre, ci si riesce eccome. Ecco un esempio.
RAW originale aperto con Camera Raw e settari a zero. Foto in controluce scattata senza l’ausilio di filtri digradanti. Qui sotto il RAW sviluppato (apertura ombre, contrasto e curve). Si noti come i dettagli degli alberi sia in primo che in secondo piano sono diventati visibili mentre nel RAW sembravano quasi neri.
Tramonto infuocato sopra il Crot ripreso dai prati in alta Val Fiorentina.
Canon 5Ds R + EF 16-35mm f/4L IS USM a 21mm | f/8 | 1/15 s | ISO 100 | treppiede
Rumore digitale
Assieme alla gamma dinamica, un’altra critica mossa alla “big MP” era il fatto di non reggere gli alti ISO. Anche qui, devo dissentire profondamente. Infatti, sebbene la sensibilità nativa non vada oltre i 6400 ISO, la 5Ds R si comporta egregiamente anche a sensibilità elevate. Il rumore digitale ha una “granularità” più fine che risulta essere sia piacevole sia molto semplice da eliminare. Inoltre, grazie all’enorme risoluzione, è possibile ridurre le dimensioni dell’immagine (per esempio portandola da 50 a 20 MP) e di conseguenza diminuire anche l’impatto del rumore. Ecco per esempio una fotografia notturna scattata a ISO elevati che, ridotta, non riporta pressoché segni di rumore digitale.
Notturno a Mondeval, con il Pelmo sullo sfondo.
Canon 5Ds R + EF 16-35mm f/4L IS USM a 16mm | f/4 | 25 s | ISO 3200 | treppiede.
Per rendersi conto ancora meglio di cosa sto parlando, ecco un crop al 100% della zona centrale sopra la montagna:
E questo un crop al 100% del file ridotto a circa 20 MP:
Da tenere presente che questi crop sono stati fatti dal file già elaborato, quindi già sottoposto a stress (sistemazione curve, colori, bilanciamento del bianco, ecc.) e una leggerissima passata di riduzione rumore. Lavorando di fino e applicando un’ulteriore riduzione rumore si possono ottenere risultati ancora più sbalorditivi.
Dopo aver visto di cosa è ancora capace questa Canon 5Ds R in campo paesaggistico è tempo di giungere alle conclusioni e cercherò di andare per punti.
Le Cime di Val d’Arcia si infuocano dopo che uno spiraglio dell’ultima luce si fa largo tra le nuvole di una grigia giornata invernale.
Canon EOS 5Ds R + EF 100-400mm f/4.5-5.6L IS USM a 130mm | f/8 | 1/25 s | ISO 100 | treppiede
Ciao Marco, complimenti per l’articolo, molto interessante e soprattutto utile. Volevo chiederti un parere: dopo 3 anni che scatto foto ho capito che anche il mio genere è il paesaggio ma mi sono interessato anche di astrofotografia a largo campo per ora. Visto che tu possiedi sia canon 6D che 5DsR, quale consiglieresti per svolgere entrambi i tipi di fotografia? Grazie in anticipo!
Ciao Ludovico, ti ringrazio per l’apprezzamento. Mi fa piacere che l’articolo ti sia stato utile! Venendo al tuo quesito, io non mi occupo di astrofotografia ma, talvolta, mi piace fotografare il cielo stellato includendo anche pezzi di paesaggio. Limitatamente a questo utilizzo, saprai bene che qui ha molta importanza la tenuta agli alti ISO. Su questo aspetto la vecchia 6D non è seconda a nessuno e posso assicurarti che tiene molto bene sensibilità elevate (per esempio a ISO 6400 i file sono ancora puliti). D’altro canto, come scrivevo anche nell’articolo, la 5DsR non è una macchina pensata per essere utilizzata a sensibilità così elevate (6400 è il limite massimo), ma riducendo il file a 20 MP, si ottengono risultati simili se non migliori per certi aspetti rispetto alla 6D. Mi riferisco ad esempio al microcontrasto e alla distribuzione del rumore, più semplice da gestire e da rimuovere sulla 5DsR rispetto alla 6D. Insomma, la mia opinione è che per entrambi i generi sia la 6D sia la 5DsR sono ottime macchine e comunque sceglierai, cascherai ben in piedi!
Alla prossima,
Marco
Ottimo articolo……. da felicissimo possessore di 5ds………ormai non posso fare a meno di questa macchina stupenda e dico solo che ci vogliono mesi di scatti e prove per capire quanto abbiano lavorato bene gli ingegneri di Canon!!! è ormai la mia compagna forever e qualsiasi lente abbia usato (dalla serie L al cinese Yougnuo al vecchio Tamron DD senza automatismi) è stata esaltata e riabilitata…….la considero completa e come giustamente sottolinei è come avere 3 professionali in una!!!! Sarei grato se potessi postare altri magnifici scatti magari provata anche in studio dove con le luci opportune restituisce qualcosa di incantato nei ritratti……..e nei dettagli degli oggetti come nature morte o foto di architettura e design……complimenti ancora per il tuo articolo e buona luce!!!!!
Fabio
Ciao Fabio,
innanzitutto grazie mille per aver letto l’articolo e aver lasciato un tuo prezioso commento! Complimenti per la tua 5Ds, una fotocamera pazzesca che sicuramente dona nuova vita anche alle vecchie lenti vintage.
Ormai è passato poco più di un anno da quando ho scritto questo articolo e non posso che confermare tutto quanto. Ho avuto modo di scattare ancora molte fotografie con la 5DsR e praticamente tutte quelle che vedi dal 2020 in poi sono state fatte con questa incredibile fotocamera. Sfortunatamente non l’ho ancora provata in studio, ma non ho dubbi che darebbe grandi soddisfazioni anche in quell’ambito!
A presto,
Marco
articolo e descrizione . completa e molto bella .. sono possessore da poco della canon 5ds . e vengo da canon 7d mark 2 . ritengo un salto di qualità notevole . molto soddisfatto dell’acquisto . vorrei un tuo parere sulla 5ds .. grazie mille silverio medri (ps ho quei 80 anni e ho cominciato a fotografare all’eta di 20)
Salve Silverio, innanzitutto grazie per aver letto l’articolo e lasciato un commento! Complimenti per l’acquisto e sono certo che la 5Ds non deluderà le aspettative. Sfortunatamente non ho avuto modo di utilizzarla ma è praticamente uguale alla mia 5Ds R, tranne per la presenza del filtro passa-basso sul sensore. In ogni caso è un’ottima macchina che saprà darle moltissime soddisfazioni!
Grazie e a presto,
Marco
Ciao articolo molto preciso e dettagliato, mi trovo d’accordo con te … io sono possessore della 5dsr dal 2017 o anche una 1dx markII faccio foto naturalistiche e di moda e devo dirti che il più delle volte preferisco usare la 5dsr al posto della 1dx markII in quanto il file della 5dsr lo trovo molto molto più dettagliato con una resa cromatica inavvicinabile …
Ciao Franco, ti ringrazio per il passaggio e il commento. Sono felice di sapere che questa macchina trova ancora molti estimatori, anche tra chi come te pratica la fotografia naturalistica. C’è da dire che, forse, lato AF la 5DsR paga più di qualcosa in confronto con la 1DxII, quindi doppiamente complimenti se riesci a portare a casa buoni scatti con la “vecchia signora”! 🙂
A presto,
Marco
ciao caru Marco
Anch io usi con grande soddisfazione la 5dsr
Ora mi è venuta voglia di passare al medio formato con la nuova fuigfilm 100II
Secondo te c e grand ediferrenza tra i ftle riguardo nitidezza profonfita e risokuzione
Grazie e un abbraccio
Maurizio
Posseggo la Canon 5DsR ed è ancora imballata. Il suo è fantastico articolo dove spiega veramente bene. A breve userò la Canon 5DsR e le farò sapere i miei risultati. Complimenti ancora per le utili informazioni. Marcello
Salve Marcello, mi scuso per il ritardo nella risposta. Sono molto felice che questo articolo le abbia fatto tornare la voglia di scattare con la Canon 5Ds R! E’ molto divertente da usare e, soprattutto, la sua qualità ancora non trova molti rivali in casa Canon! Se vorrà condividere i risultati qui, sarò ben felice di leggerla!
Grazie,
Marco
ciao caro
anch io uso la 5rs6 con grande soddisfazione
Ora mi sarebbe venuta voglia di passare al medio formato
con la nuova fuijifilm 100 II
Secondo te c ‘ è molta differenza come qualita di file nitidezza profondita etc?
Grazie e un abbraccio
Maurizio
Salve Maurizio, scusa per il ritardo nella risposta. Non conosco né ho mai utilizzato la Fujifilm GFX 100 II, quindi non saprei quanta differenza ci può essere con la “nostra” Canon 5Ds R. Credo che la Fuji, avendo il sensore più grande, ha sicuramente una marcia in più in termini di gamma dinamica, resistenza agli alti ISO, forse anche nitidezza e colori. E sicuramente è una gran macchina!
A presto,
Marco