Quest’anno per svariati motivi, sia personali sia dovuti ai recenti eventi atmosferici, non ho avuto modo di assaporare la fresca aria autunnale delle montagne. A pensarci bene, credo sia la prima volta in cui non metto piede sulle terre alte durante la stagione che preferisco. Il turismo di massa, quello frenetico, quello del “tutto e subito”, quello del “chi se ne importa come si chiama quella montagna o quel torrente che ha scavato quella vallata, basta che faccio una bella foto”, quel genere di turismo che ormai, dopo anni, non riesco a digerire perché non celebra la montagna ma la sfrutta e la spreme in ogni suo angolo, ecco, in autunno non c’è. Nei boschi fa ritorno il silenzio mosso dal leggero cadere degli aghi nei lariceti, i selvatici scendono di quota per stare più caldi, l’aria si raffredda e le pareti di dolomia tornano ad essere roccaforti solitarie che solo i più arditi osano salire. In autunno in montagna ci va chi la ama per davvero.
In foto, da sinistra: Col de la Puìna, Cime di Val d’Arcia e Crode di Forca Rossa illuminate dalla luce di un tramonto novembrino. Novembre 2017.